La Buona Scuola? Intanto è solo una Scuola al freddo e al gelo

di redazione 13/01/2017 ECONOMIA E WELFARE
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Sono trentotto le scuole chiuse a Messina per il mancato funzionamento del riscaldamento. E' stato il sindaco a comunicarne la chiusura. una settimana di vacanze surplus per i ragazzi che proprio in queste settimane dovrebbero invece affrontare il momento più importante di questa parte dell'anno scolastico, e invece si ritrovano ada andare in scuole con le tubature gelate o rotte per il freddo, i radiatori gelidi e il ghiaccio nei bagni.

La decisione è arrivata dopo giorni di proteste da parte di genitori, alunni, insegnani e dirigenti scolastici, costretti a trascorrere le ore di lezione in aule fredde, con i bambini e i ragazzi in classe con giubbotti, sciarpe e guanti.

Ma nell'Italia del 21 esimo secolo sono molti, troppi i casi di scuole che devono restare ciuse a causa dell'inefficienza dei sistemi di riscaldamento, afronte di altre dove, a detta di studenti e docenti a scola si sta in maniche corte anche a Gennaio. 

Latina, Marsala, Napoli, Salerno, Lecce, Chieti, Taranto, nella provncia di Frosinone o di Potenza, ma anche in Emilia Romagna si moltiplicano i casi di istituti statali costretti a chiudere i battenti in questi giorni di grande freddo perchè i termosifoni sono fuori uso, o il loro scarso funzionamento non consente il regolare svolgimento delle lezioni. 

E poi c'è Roma, la capitale, dove molti ragazzi sono scesi in piazza, davanti le sedi della Provincia, del Campidoglio o dell'Acea, in quanto prive le loro scuole dei servizi idrici, per urlare tutta la loro rabbia. E mai possibile che in un paese civile e tra i più avanzati al mondo possano verificarsi simili situazioni? La domanda dei ragazzi è la nostra e di tutti quelli che ancora si appellano al buon senso. Troppi gli istituti, alcuni anche di grande tradizione e situati nel centro, che hanno dovuto arrendersi al freddo.

Nella Capitale la sindaca Raggi dice che "L'anno prossimo non si ripeterà -

Le scuole fredde a Roma? Un problema che "il prossimo anno non si ripeterà". Lo ha detto la sindaca Virginia Raggi, interpellata durante una conferenza stampa. "Voglio sottolineare - ha detto Raggi - che siamo intervenuti subito chiedendo la pre-accensione degli impianti. Abbiamo mandato i tecnici dove si erano verificati blocchi e abbiamo scoperto che le caldaie erano vecchie e non c'è stata manutenzione, una situazione devastante ignorata per anni. Abbiamo subito chiesto che tutti i Municipi siano dotati di una copia delle chiavi di tutti gli istituti affinché si possa intervenire anche in assenza del custode, e stiamo intervenendo per programmare l'accensione anticipata in caso di chiusura prolungata degli istituti. Questa programmazione - ha concluso la sindaca - non era mai stata fatta, lo abbiamo scoperto in questa occasione, ma siamo certi che questo problema, che comunque ha riguardato 60 scuole su 1.100, dal prossimo anno non si ripeterà".

Ora evidente che la situazione di Roma è quella che balza subito agli occhi, ma la questione efficienza scolastica riguarda l'intero panorama nazionale. E come sempre in questi casi è cominciato il balletto delle responsabilità. I sindaci contro le province, le province contro i comuni, tutti contro il Ministero.

Eco perchè è doveroso lanciare un appello a tutte le istituzioni coinvolte, al senso di responsabilità. Che tutti facciano il proprio dovere e allora si che avremo finalmente una Buona scuola!

 


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